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PROTOCOLLO OPERATIVO PER L’ACCESSO AL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE- PIANO DI AZIONE COESIONE- PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI-DGRC n.41 del 14-2-2011

                                            

 

PROTOCOLLO OPERATIVO PER L’ACCESSO AL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE- PIANO DI AZIONE COESIONE- PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI-DGRC n.41 del 14-2-2011

 

TRA

IL DISTRETTO  SANITARIO 01

L’AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER LE POLITICHE SOCIALI  DELL’AMBITO A1

 

PREMESSO CHE

  • Tra gli interventi di inclusione sociale previsti nella seconda fase del Piano di Azione Coesione, avviata all’inizio 2012 con la riprogrammazione dei fondi dei Programmi Operativi Nazionali o  Interregionali gestiti da Amministrazioni centrali, vi sono i servizi di cura per gli anziani non autosufficienti, per i quali all’Azienda speciale consortile dell’Ambito A1 sono stati destinati € 1.030.465,00, al fine di aumentarne la copertura territoriale e migliorare la qualità dei servizi.

  • La presenza dei servizi di cura per gli anziani non autosufficienti tra le priorità del Piano di Azione, conferma e rilancia la strategia del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013, per il quale l’aumento ed il miglioramento dei beni e servizi di cure essenziali, è ritenuto fattore indispensabile per accrescere le opportunità di inserimento lavorativo dei suoi cittadini (ed in particolare per le donne) e per ridurre l’arretratezza del Mezzogiorno accrescendone la capacità di attrarre gli investimenti privati.

  • L’offerta di servizi socio assistenziali necessita di una adeguata integrazione istituzionale, organizzativa, gestionale e professionale tra gli attori della filiera sanitaria e dei servizi sociali, prescritta dal titolo V della Legge Regionale 11/2007 e s.m.i.,

  • Il Piano di Azione promuove i servizi di cura per gli anziani non autosufficienti con il rafforzamento della componente socio-assistenziale erogata dall’ Ambito Territoriale A1, sia sostenendo la domanda di servizi domiciliari, concorrendo così al raggiungimento dell’Obiettivo di Servizio S06 del QSN 2007-2013 (Assistenza Domiciliare Integrata -ADI), sia supportando la riqualificazione dell’offerta di servizi semiresidenziali e residenziali ad essi complementari. Esso, inoltre, prevede interventi per aumentare le competenze degli attori che a vario livello concorrono alla presa in carico, e la sperimentazione di interventi innovativi di integrazione tra le filiere amministrative sanitarie e sociali.

VISTI

  • il DPCM 14 febbraio 2001 ”Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”;
  •  il DPCM 29 novembre 2001 “Definizione dei Livelli di Assistenza Sanitaria”;

 

PRESO ATTO

  • Della DGRC n.41  del 14-2-2011 pubblicato sul BURC N°11 del 14-2-2011, con cui si approva il documento “Il Sistema dei Servizi Domiciliari in Campania”  che costituisce parte essenziale del presente protocollo;

 

 

SI STABILISCONO NEL SEGUENTE PROTOCOLLO OPERATIVO LE PROCEDURE DI ACCESSO AL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO-ASSISTENZIALE (SAD) E ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI)

 

1.OGGETTO

La presente procedura – condivisa dall’Azienda speciale consortile A1 e dal Distretto Sanitario dell’ ASL 1  – fornisce indicazioni operative relativamente alle procedure di attivazione e gestione dei Servizi Assistenza Domiciliare socio-assistenziale (denominato SAD) e Servizio Assistenza Domiciliare Integrata (denominato ADI), al fine di migliorare l’integrazione fra i servizi socio sanitari.

 

2. FINALITA’ DEL SERVIZIO

I servizi A.D.I. e S.A.D. condividono le seguenti finalità:

– Favorire l’autonomia dell’individuo nel contesto familiare e sociale;

– Contenere la dipendenza e mantenere l’autonomia dell’individuo nel contesto familiare e sociale, salvaguardandone la qualità della vita;

– Evitare istituzionalizzazioni improprie o gravi situazioni di emergenza sociale;

– Evitare ricoveri non strettamente necessari e favorire le dimissioni protette;

– Sensibilizzare le realtà locali e promuovere l’attivazione delle risorse territoriali affinché la comunità locale nel suo complesso si faccia carico del problema;

L’intervento sinergico fra A.D.I. e S.A.D. persegue lo scopo di mantenere la persona il più a lungo possibile presso il proprio domicilio: il modello assistenziale da realizzare a livello locale non può prescindere da interventi tesi a garantire la specificità e la globalità, nonché l’integrazione socio-sanitaria continuativa, che consenta alla persona parzialmente o totalmente non autosufficiente di rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente abituale di vita evitando ricoveri impropri e/o ritardando lo sradicamento sociale.

3. DESTINATARI

Le procedure previste dal presente protocollo si rivolgono ai principali attori del sistema territoriale di assistenza domiciliare che sono:

Per l’AREA SANITARIA

  • Unità operativa distrettuale
  • Medici di Medicina Generale
  • Servizi di medicina specialistica
  • Altri servizi Sanitari territoriali e ospedalieri

Per l’AREA SOCIALE

  • Servizi Sociali Professionali dell’Ambito Territoriale
  • Segretariato Sociale dell’Ambito Territoriale PUA
  • Altri servizi sociali dell’Ambito Territoriale
  • Enti gestori dei servizi sociali
  • Rete familiare e parentale
  • Volontariato

 

4. DEFINIZIONE DI ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO-ASSISTENZIALE E DESTINATARI

Il servizio di assistenza domiciliare consiste in interventi da fornire ai cittadini al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente, evitando l’ istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione.

I destinatari del SAD sono le persone anziane con modico grado di non autosufficienza fisica, con scarsa capacità organizzativa rispetto alla gestione della casa, in situazione di solitudine e di isolamento psicologico, che hanno difficoltà a mantenere i rapporti con il mondo esterno;

Le attività previste sono:

  • Prestazioni professionali di carattere sociale
  • Visite programmate dell’assistente sociale;
  • Assistenza tutelare per lo svolgimento delle funzioni essenziali della vita quotidiana
  • Assistenza di cura della casa, preparazione pasti, piccole commissioni;
  • Attività di segretariato sociale per disbrigo pratiche amministrative;
  • Accompagnamento dal domicilio ai servizi sociali, sanitari;

 

5. DEFINIZIONE DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA E DESTINATARI

L’ADI consiste in interventi da fornire ai cittadini al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente di vita, evitando l’istituzionalizzazione e l’ospedalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio-assistenziali e sanitarie. Caratteristica del servizio è l’unitarietà dell’intervento, che assicura prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (cure mediche o specialistiche , infermieristiche e riabilitative) in forma integrata e secondo progetti personalizzati d’intervento. L’accesso alle prestazioni di assistenza domiciliare avviene attraverso la Unità di Valutazione Integrata.

Il servizio si rivolge a persone che, pur non presentando criticità specifiche o sintomi particolarmente complessi, necessitano di continuità assistenziale ed interventi programmati che si articolano su 5/6 giorni.

In particolare i destinatari di tale servizio sono persone anziane che:

  • Si trovano in condizione di non autosufficienza  e che hanno patologie in  atto e/o esiti delle stesse che necessitano di cure erogabili a domicilio
  • Hanno la potenzialità e/o la disponibilità della famiglia o della rete parentale o informale tale da fornire un concreto supporto al Progetto personalizzato.
  • Hanno idonee condizioni abitative in grado di consentire la concreta erogazione delle prestazioni previste nel progetto personalizzato
  • Rilascino consenso informato

L’ADI prevede un ruolo centrale del Medico di Medicina Generale  che assume la responsabilità clinica condivisa dei processi di cura sanitaria. La gamma di prestazioni che riguardano questa tipologia di intervento professionale comprende prestazioni, medico infermieristiche, riabilitative mediche, medico specialistiche, prestazioni socilai : tali prestazioni sono integrate tra loro in un Progetto Personalizzato, frutto di valutazione multidimensionale.

Le attività previste sono:

  • Prestazioni professionali di carattere sociale, psicologico;
  • Visite programmate dell’assistente sociale;
  • Assistenza tutelare per lo svolgimento delle funzioni essenziali della vita quotidiana e aiuto infermieristico;
  • Assistenza di cura della casa, preparazione pasti, piccole commissioni;
  • Attività di segretariato sociale per disbrigo pratiche amministrative;
  • Accompagnamento dal domicilio ai servizi sociali, sanitari;

La definizione di Assistenza domiciliare integrata (ADI) trova corrispondenza, nell’ambito della nuova caratterizzazione sanitaria delle Cure domiciliari integrate (CDI)

 

6. MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI SAD E ADI

L’accesso ai servizi SAD e ADI può avvenire in seguito a richiesta o segnalazione ad uno degli attori della PUA da parte:

  • Del singolo cittadino interessato
  • Di un familiare parente o componente della rete informale (es. vicinato)
  • Di un tutore giurico
  • Dei Servizi sanitari(UO ospedaliere, UO distrettuali etc. strutture residenziali)
  • Di altri servizi sociali dell’ambito territoriale

Gli attori della Porta Unitaria di Accesso raccorderanno le varie figure preposte alla valutazione.

In considerazione del fatto che con le risorse del PAC si potrà sostenere, oltre all’ intensificazione e qualificazione delle prestazioni socio-assistenziali domiciliari erogate dagli Ambiti a complemento dell’Assistenza domiciliare Integrata (ADI), anche l’assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti, non bisognosi di cure sanitarie intensive, e quindi non in ADI, purché la valutazione del fabbisogno sia effettuata attraverso l’UVM, viene stabilito con questo protocollo, che la valutazione sia effettuata dal personale dell’Ambito territoriale congiuntamente al MMG che allegherà apposita certificazione e, qualora se ne ravvisi l’opportunità dal Medico dell’UO distrettuale competente.

Il personale suddetto discriminerà il bisogno espresso dal cittadino ed avvierà un percorso di accesso al sistema dei servizi che a seconda dell’intensità delle situazioni problematiche espresse, semplici o complesse, prevedrà l’invio ai servizi sanitari o sociali (SAD) o l’attivazione della presa in carico integrata.

Nel caso di risposta complessa, verrà formulata la Proposta di Ammissione all’ADI/CDI. Sulla base della proposta per l’ammissione all’ADI/CDI verrà definito un progetto personalizzato che prevedrà il coinvolgimento di molteplici professionalità.

7. DIMISSIONI

Le dimissioni dai servizi SAD e ADI sono dovute a:

  • Dimissioni per raggiungimento degli obiettivi previsti dal Progetto Personalizzato, a seguito di verifica da parte dell’UVI
  • Dimissioni per trasferimento ad altro regime assistenziale di tipo diverso dal domiciliare, disposta dalla UVI in seguito a riscontro, in sede di valutazioni intermedie op finali, di impossibilità di raggiungimento degli obiettivi del Progetto Personalizzato, con l’assistenza domiciliare, o a seguito di mutate condizioni sociosanitarie
  • Dimissioni per ricovero in ospedale a seguito del verificarsi di condizioni cliniche non gestibili a domicilio
  • Dimissioni per decesso della persona assistita
  • Dimissioni per volontà dell’assistito (con precisazione della motivazione, se espressa)

 

 

Letto , confermato e sottoscritto

Il Direttore del Distretto Sanitario 01

Dott. Armando Pirone

Il  Direttore Generale dell’Ambito A1

Dott. Giuseppe Pippo

Ariano lì _______ dicembre 2013

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